Giù i ponteggi dalla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o di San Nicolò dei Greci, detta comunemente la Martorana. La bella e celebre chiesa, monumento nazionale, venne fondata nel 1143 e si eleva sulla prestigiosa piazza Bellini, nel Mandamento Tribunali o Kalsa.
Tra le più suggestive e affascinanti chiese bizantine del Medioevo in Italia si presenta come il complesso risultato di numerosi rimaneggiamenti e stratificazioni.
Le immagini parlano da sole. Il risultato è assolutamente splendido, ben oltre le mie più rosee aspettative.
Il paramento murario era estremamente degradato e pieno di erbacce, annerito da smog e agenti esterni al punto da non permettere più distinguere i singoli materiali costruttivi e decorativi. Erano anche visibili numerose macchie di umidità con efflorescenze saline.
Ora il prospetto è pienamente godibile. Mi auspico una bella illuminazione artistica per questa chiesa che è davvero uno dei gioielli più preziosi che Palermo possegga.
Ieri.
Oggi.
Inserisco un’immagine dello stupefacente interno in attesa di fotografarlo dopo il restauro.
@maqveda grazie per le bellissime foto che fanno capire l’importanza del restauro mostrando il prima e il dopo
Il restauro ridona la luce a tutto il complesso monumentale, in modo particolare al campanile ,dove ora è possibile rilevare particolari ormai non più leggibili. Devo dire però, che in qualche modo la patina del tempo dava più fascino al monumento, la parte barocca sembrava fondersi in un tutt’uno con quella medioevale, questo non toglie che il restauro fosse necessario. Come in ogni cosa ci sono i pro e i contro.
Meraviglioso! Ci auguriamo tutti che un giorno l’intero centro storico di Palermo sia pienamente godibile.
Prendo spunto da questo articolo per dire mi piacerebbe leggere considerazioni sul modo di intendere il restauro, in generale.
Personalmente non sono un esperto di architettura o argomenti affini. Quì su Mobilita Palermo molti mostrano di essere piuttosto ferrati in questo campo, altri hanno invece un diverso tipo di formazione. Tuttavia siamo accomunati tutti dall’amore per Palermo.
Vado al dunque: è preferibile il restauro critico-conservativo che, mi par di capire, rifiuta ogni tipo di integrazione stilistica e punta solo al consolidamento e al recupero di ciò che è ancora esistente, negando la possibilità di aggiungere gli elementi mancanti, oppure darebbe risultati migliori il restauro stilistico-storico che al contrario propone , per usare l’espressione di Paolo Marconi, «la rifazione a l’identique delle parti mancanti o alterate»?
Quando, giusto per fare un esempio, guardo il prospetto principale del Palchetto della Musica presso il Foro italico, vedo che in alto c’è ancora la lapide marmorea dedicata a Vincenzo Bellini, ma della statua che lo raffigurava al centro della stessa purtroppo oggi rimangono solo due gambe penzolanti. Ecco, a me non dispiacerebbe vedere il monumento nuovamente completo anche della statua di Bellini. Personalmente sarei d’accordo con chi volesse ricostruirla.
Gli esempi potrebbero essere tanti:
-l’Edicola marmorea del Genio di Palermo alla Vucciria, mancante di tantissime parti;
-Il monumento scultureo in cima al Real Teatro di Santa Cecilia;
-I decori della parte inferiore di Porta Nuova, gravemente rovinati e che rischiano di perdersi per sempre, nonché, sopra i telamoni, un ovale in marmo mancante che pregiudica la simmetria…
…e poi i tanti monumenti scultorei: il complesso marmoreo di Filippo V, macante di nasi, braccia, gambe ecc…ecc… lo stesso vale per il complesso di Piazza Pretoria o per le statue della Colonna dell’Immacolata di Piazza San Domenico, con gli angeli ormai quasi sfigurati….
Insomma, in questi casi non credete sarebbe opportuno ricostruire ciò che manca per rendere pienamente godibile il monumento anziché limitarsi soltanto a conservare ciò che rimane?
Bellissimo restauro! grazie per le foto perchè permettete anche a chi è lontano di godere di queste bellezze!
@Athon
Io sono contrario e non contrario, nel senso che dipende sempre e solo dal caso specifico.
In architettura, se manca un decoro, magari modulare, che si ripete continuamente nel prospetto, trovo non ci sia nulla di male nel ripristinarlo. Se invece si tratta per esempio di un fastigio in stucco, opera di un grande stuccatore, di cui non rimane nemmeno nessuna descrizione o documentazione fotografica, ogni idea di ripristino penso sia da scartare.
Personalmente nei miei continui giri del nostro centro storico ne ho viste diverse, nel senso che non c’è una linea guida ferrea da seguire in merito. La cosa sembra essere piuttosto lasciata alla sensibilità e alla formazione del singolo architetto. Le volumetrie mancanti vengono in ogni caso ripristinate. I decori a volte si, a volte no. Ho visto esempi di ripristini di ogni singola modanatura o decoro, ed esempi di recupero meno filologici, dove si è preferito conservare senza rifare.
Se parliamo di scultura (in marmo) non sono invece molto daccordo. Ogni scultura può essere pienamente godibile anche se danneggiata dal tempo. Basta citare la celebre Venere di Milo per capire che nessuno si sognerebbe mai di reintegrarla delle sue braccia. Alcune statue della nostra bella Fontana Pretoria sono danneggiate, eppure questa non ne risulta per nulla svilita. Certo nel caso del palchetto della musica al Foro Italico, non sarebbe spiacevole ripristinare la statua, che ricordo venne trafugata. L’edicola del Genio alla Vucciria a breve sarà oggetto di restauro e ripristino.
Per il Sindaco Leoluca Orlando come Luigi De Magistris,che gia’sono definiti la coppia comica palermonapoletana, Ollando & Giggino della poitica merdionale.
Di chiudere almeno Piazza Bellini,San Domenico,Pretorio,almeno queste 3 piazze fare un mini circuito pedanale del centro storico,certo si potrebbero fare mille cose a Palermo,chiudere anche piazza Bologna per esempio,recuperare il palchetto della Musica al Foro Italico oggi ritrovo di barboni,tossici,immigrati dove e’stato trovato un ragazzo morto per overdose,si potrebbe fare un accordo con Ance,Associazzioni Condimi,per il restyling “almeno”dei palazzi che sorgono sulle stradi Maqueda,Roma,e Vittorio Emanuele,di rifare i marciapiedi a queste stradi,di fare un accordo con la soceta’Luce dell’Enel per illuminare i monumenti cittadini,mettere fioriere nelle piazze chiuse al parcheggio,ma ripetto a voglia di farne di cose,ma Orlando fino ad oggi sembra piu’ Ollando che ..Orlando. saluti